Qual è il futuro della plastica?

La storia della plastica non comprende solo l’inquinamento. Agli albori della sua era, anche materiali come avorio e ossa di elefanti, tartarughe e bovini erano considerate come delle valide alternative.

Ma qual è invece il futuro della plastica? Lo sviluppo di bioplastiche, il riciclaggio, il compostaggio e il riutilizzo della plastica sono tre strade da considerare per i prossimi anni.

Sviluppo delle bioplastiche

Le bioplastiche sono da tempo considerate una valida soluzione all’inquinamento da plastica. La loro domanda è in aumento e si prevede che la produzione industriale globale raggiungerà i 2,62 milioni di tonnellate entro il 2023.

La Commissione Europea, inoltre, ha delineato la propria ricerca in una strategia volta a promuovere gli investimenti in un’economia neutrale dal punto di vista climatico e in un’economia circolare.

Riciclaggio: una soluzione sempre valida

La plastica è spesso complicata da riciclare. Il motivo principale è che alcuni oggetti come le bottiglie sono difficili da selezionare e degradano il valore di altri materiali.

Inoltre, il processo di riciclaggio della plastica richiede l’uso di additivi che non sono presenti nel materiale originale. Per rendere questo processo più efficiente, la plastica dovrebbe essere sottoposta ad altre fasi e a diversi processi.

Compostaggio: in cosa consiste

Qual è il futuro della plastica?
Qual è il futuro della plastica?

Nel tentativo di combattere l’inquinamento ambientale causato dai rifiuti di plastica, i paesi di tutto il mondo stanno lavorando per sviluppare materiali biodegradabili. Questi si degradano in tempi relativamente brevi, producendo acqua, anidride carbonica e minerali.

Il processo, inoltre, non lascia dietro di sé alcuna tossina. Sebbene alcune plastiche possano degradarsi in discarica, la maggior parte di questi materiali non può farlo e deve quindi essere smaltita in modo diverso. Il compostaggio della plastica ad esempio è un modo per massimizzarne l’utilità.

Riutilizzo dei materiali plastici

Il riutilizzo della plastica è un’alternativa altamente sostenibile alla nuova produzione, ma i metodi attuali sono inefficienti e producono prodotti di scarso valore. Una bottiglia di plastica media può essere riciclata solo tre volte prima di non soddisfare più le esigenze dei consumatori.

Le bottiglie non riciclate hanno maggiori probabilità di finire in discarica, dove inquinano l’ambiente. Entro il 2030, potrebbe essere possibile soddisfare circa un terzo della domanda mondiale di plastica riutilizzandola.

Riduzione dell’impronta di carbonio

L’impronta di carbonio globale della plastica è raddoppiata dal 1995 e ha raggiunto i due miliardi di CO2 nel 2015. Questa quantità di anidride carbonica equivale al 4,5% dell’intero bilancio globale dei gas serra nello stesso anno.

Ciò ha aggravato il problema dell’aumento delle temperature globali, poiché la domanda di plastica nelle regioni ad alto reddito è cresciuta in modo significativo, mentre la domanda di questi prodotti nelle regioni a basso reddito è diminuita.

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